I precetti della legge
naturale sono molti o uno soltanto?
Circa il secondo punto
procediamo così. Sembra che la legge naturale non
contenga molti precetti, ma uno soltanto. La legge infatti
è contenuta nel genere del precetto, come sopra è stato
stabilito (q. 92, a. 2). Se dunque fossero molti i
precetti della legge naturale, ne seguirebbe che vi
sarebbero anche molte leggi naturali.
2. Inoltre, la legge
naturale segue la natura dell’uomo. Ma la natura umana,
sebbene sia molteplice nelle sue parti, è unica nel tutto.
Dunque o vi è soltanto un precetto della legge naturale a
causa dell’unità del tutto, oppure ve ne sono molti, in
base alla moltitudine delle parti dell’umana natura. E
così sarebbe necessario che anche quelle cose sono proprie
dell’inclinazione del concupiscibile appartenga alla legge
naturale.
3. Inoltre, la legge
è qualcosa che appartiene alla ragione, come sopra è stato
detto (q. 90, a. 1). Ma la ragione nell’uomo è una
soltanto. Dunque soltanto uno è il precetto della legge
naturale.
Ma di contro vi è il fatto che i precetti della
legge naturale nell’uomo sono rispetto alle azioni che
possono essere compiute [ad operabilia], come i
principi primi nelle scienza dimostrative. Ma i primi
principi indimostrabili sono molti. Dunque anche i
precetti della legge naturale sono molti.
Rispondo dicendo che, come è stato detto (q.
91, a. 3), i precetti della legge naturale stanno alla
ragione pratica così come i principi primi delle dimostrazioni
stanno alla ragione speculativa: entrambe infatti sono
certi principi per sé noti. Ora, una cosa si dice per
sé nota in due maniere: in un modo secondo se stessa,
in un altro modo rispetto noi. Si dice per sé nota secondo
se stessa qualsiasi proposizione il cui predicato appartiene
alla nozione del soggetto; tuttavia accade che per chi
ignora la definizione del soggetto, tale proposizione
non sarà per sé nota. Così ad esempio questa proposizione
“L’uomo è razionale” è per sé nota secondo la sua natura,
poiché chi dice uomo, dice razionale; e tuttavia, per
chi ignora che cosa sia l’uomo, questa proposizione
non è per sé nota. Ecco perché, come dice Boezio, alcune
formule o proposizioni sono per sé note universalmente
a tutti: e tali sono quelle proposizioni i cui termini
sono a tutti noti, come “Ogni tutto è maggiore delle
sue parti” e “Cose uguali ad una terza cosa sono uguali
tra loro”. Ci sono invece certe proposizioni per sé
note solo ai sapienti, che comprendono cosa significano
i termini delle proposizioni: così per chi capisce,
ad esempio, che l’angelo non è un corpo, è per sé noto
che non si trova circoscritto in un luogo; cosa che
non è manifesto agli ignoranti, che non lo comprendono.
Ora, tra le cose che ricadono nella conoscenza di tutti,
si rinviene un certo ordine. Infatti la prima cosa che
ricade nella conoscenza è l’ente, la cui nozione è inclusa
in tutto ciò che si conosce. E perciò il primo principio
indimostrabile è che non si può allo stesso tempo
affermare e negare, poiché si fonda sulla nozione
di ente e di non ente. E su questo principio si fondano
tutti gli altri, come si legge nel quarto libro della
Metafisica (c. 3). Ora, come l’ente è il primo
che cade nella conoscenza assolutamente, così il bene
è il primo che cade nella conoscenza della ragione pratica,
ordinata all’opera: infatti ogni agente agisce a causa
di un fine, che ha la natura di bene. E perciò il primo
principio nella ragione pratica è quello che si fonda
sulla natura del bene, che è: bene è ciò che tutti
desiderano. Questo è dunque il primo precetto della
legge: il bene è da fare e da perseguire, il male
è da evitare. E su questo si fondano tutti gli altri
precetti della legge naturale: cosicché tutte le altre
cose da fare o da evitare, che la ragione pratica conosce
naturalmente come beni umani, appartengono ai precetti
della legge di natura. Poiché però il bene ha la natura
di fine e il male, invece, la natura contraria, allora
tutte quelle cose verso le quali l’uomo ha una naturale
inclinazione, le ragione naturalmente le conosce come
cose buone e, conseguentemente, come opere da perseguire
e quelle a queste contrarie le conosce come cose cattive
e da evitare. Dunque in base all’ordine delle inclinazioni
naturali si dà l’ordine dei precetti della legge naturale.
Infatti la prima inclinazione che è nell’uomo è quella
verso il bene secondo natura, che ha in comune con tutte
le sostanze: in quanto cioè ogni qualsiasi sostanza
desidera la propria conservazione, in base alla sua
natura. E in base a questa inclinazione, appartengono
alla legge naturale quelle cose attraverso le quali
la vita dell’uomo si conserva e il contrario è impedito.
- La seconda inclinazione che è nell’uomo è quella verso
le cose più specifiche, in base alla natura che ha in
comune con i restanti animali. E in base a questo, si
dice che sono proprie della legge naturale quelle cose
«che la natura ha insegnato a tutti gli animali», come
l’unione del maschio e della femmina, l’educazione dei
figli, e altre cose simili. - In un terzo modo è nell’uomo
l’inclinazione verso il bene che è conforme alla natura
della ragione e che è propriamente umano: così l’uomo
ha la naturale inclinazione a conoscere la verità su
Dio e a vivere in società. E in base a questo, appartengono
alla legge naturale quelle cose riguardi tale inclinazione,
poiché l’uomo evita l’ignoranza, non offende coloro
con i quali deve convivere, e altre cose del genere
che a ciò appartengono.
Risposta al primo argomento: tutti questi precetti
della legge naturale, nella misura in cui si riferiscono
ad un unico primo precetto, hanno la natura di una sola
legge naturale.
Risposta al secondo argomento: tutte le
inclinazioni delle varie parti della natura umana, ad
esempio, il concupiscibile e l’irascibile, in quanto sono
soggetti alla guida della ragione, appartengono alla legge
naturale, e si riducono all’unico primo precetto, come è
stato detto. E in base a questo, i precetti della legge
naturale sono molteplici in se stessi, ma tuttavia questi
si legano in un’unica radice.
Risposta al terzo argomento: la ragione, sebbene
sia una in se stessa, tuttavia è tale dirigere tutte le
cose che spettano agli uomini. E in base a questo, sotto
la legge della ragione sono contenute tutte le cose che
dalla ragione possono essere regolate. |