Coloro che governano i
popoli possono
dispensare dall’osservanza
delle leggi umane?
Circa il quarto punto procediamo così: Sembra che
coloro che governano i popoli non possano dispensare
dall’osservanza delle leggi umane. La legge infatti è
stabilita «per il bene comune», come dice Isidoro (2
Etymol., c. 10; 5, c. 21). Ma il bene comune non
deve mai esser intralciato dal vantaggio privato di una
persona: perché, come dice il Filosofo nel primo libro
dell’Etica Nicomachea (c. 2): «il bene di un popolo
è più divino del bene di un singolo uomo». Dunque sembra
che non si deve dispensare nessuno affinché agisca contro
il bene comune.
2. Inoltre, a coloro
che comandano sugli altri dice il Deuteronomio (1,
17) «darete ascolto al piccolo come al grande, né farete
accezione di persona alcuna, perché di Dio è il giudizio».
Ma concedere a qualcuno quello che ordinariamente si nega
a tutti è fare accezione di persone. Quindi coloro che
governano i popoli non possono concedere tali dispense,
poiché questo è contro un precetto della legge divina.
3. Inoltre, la legge
umana, qualora sia retta, è necessario sia concorde con la
legge naturale e con la legge divina: altrimenti, infatti,
«non è congruente con la religione», né «concorda con la
disciplina», cose che sono richieste alla legge, come dice
Isidoro (2 Etymol., c. 10; 5, c. 3). Ma dalla legge
divina e dalla legge naturale nessun uomo può dispensare.
Quindi nemmeno dalla legge umana
Ma di contro vi è ciò che l’Apostolo dice, nella
Prima Lettera ai Corinti (10, 17): «Mi è stato
conferito l’incarico di dispensare».
Rispondo dicendo che il termine ‘dispensa’ implica
propriamente la commisurazione di qualcosa di comune al
singolo: di conseguenza anche chi governa una famiglia si
dice amministratore [dispensator], poiché ad ogni
persona della famiglia, secondo il peso e la misura,
distribuisce sia il lavoro sia il sostentamento necessario
alla vita. Così dunque anche in qualsiasi popolo si dice
che uno dispensa per il fatto che ordina in quale modo un
dato precetto comune sia da applicare ai singoli. Ma
avviene talora che un precetto che è per il vantaggio del
popolo nella maggio parte dei casi non sia appropriato per
una data persona, o in questo caso, perché o tramite esso
qualcosa di meglio è impedito, o anche perché implica un
qualche danno, come emerge dalle cose dette sopra (q. 96,
a. 6). Sarebbe però pericoloso lasciare questo al giudizio
di qualsiasi uomo, a meno che non ci sia un evidente e
immediato pericolo, come sopra è stato detto (ibid.).E
perciò quello che ha il compito di governare il popolo, ha
il potere di dispensare dalla legge umana quelli che
ricadono sotto la sua autorità, cioè può concedere di non
osservare il precetto della legge a quelle persone o in
quei casi rispetto a cui la legge risulta manchevole. – Se
invece egli non per questa ragione, ma solo per la sua
volontà, concede questo, non sarà fedele nel dispensare o
sarà imprudente; infedele, se non bada al bene comune;
imprudente invece, se ignora il motivo della dispensa. Per
questo il Signore dice (Lc 12, 42): «Qual è
l’amministratore fedele e prudente che il signore metterà
a capo della sua famiglia?»
Risposta al primo argomento: quando si dispensa uno
dall’osservare la legge comune, non si deve far questo a
danno del bene comune, ma con l’intenzione di promuovere
codesto bene.
Risposta al secondo argomento: non è accezione di
persona se non si osserva l’uguaglianza con persone
disuguali. Di conseguenza, se quando le condizioni di una
persona richiedono che ragionevolmente nei suoi confronti
si osservi un comportamento speciale, non è accezione di
persona se vi si concede una grazia speciale.
Risposta al terzo argomento: la legge naturale
nella misura in cui contiene precetti comuni, che non
falliscono mai, non può implicare alcuna dispensa. Invece
dagli altri precetti, che sono come conclusioni dei
precetti generali, talora l’uomo viene dispensato: ad
esempio, quando si dispensa dal restituire un prestito ad
un traditore della patria, o altre cose del genere. –
Rispetto poi alla legge divina qualsiasi uomo si trova
così come la persona privata si trova rispetto alla legge
pubblica cui è sottoposta. Di conseguenza, così come dalla
legge umana pubblica non può dispensare nessuno se non
colui che dalla legge ne ha autorità, o un suo incaricato,
allo stesso modo dai precetti del diritto divino, che
provengono da Dio, nessuno può dispensare se non Dio, o
qualcuno da lui incaricato in maniera speciale. |