La legge antica è stata
data al tempo appropriato?
Circa il sesto punto
procediamo così: Sembra che non in modo conveniente
la legge antica è stata data al tempo di Mosè. La legge
antica infatti preparava alla salvezza che sarebbe venuta
attraverso Cristo, come è stato detto sopra (aa. 2, 3). Ma
subito dopo il peccato, l’uomo ebbe bisogno di questo
rimedio di salvezza. Dunque la legge antica doveva esser
data subito dopo il peccato.
2. Inoltre, la legge
antica fu data per la santificazione di coloro dai quali
sarebbe nato Cristo. Ma con Abramo cominciò ad esser fatta
la promessa del ‘seme che è Cristo’, come è affermato
nella Genesi (12, 7). Dunque la legge antica doveva
esser data al tempo di Abramo.
3. Inoltre, come
Cristo non nacque da altri discendenti di Noè, se non da
Abramo, cui fu fatta la promessa, così anche non nacque da
altri figli di Abramo, se non da Davide, al quale la
promessa era sta rinnovata, secondo quanto si legge nel
Secondo Libro dei Re (23, 1): «Disse l’uomo a cui fu
detto del Cristo del Dio di Giacobbe». Dunque, la legge
antica doveva esser data dopo Davide, come fu data dopo
Abramo.
Ma di contro vi è ciò che dice l’Apostolo, nella
Lettera ai Galati (3, 19): «la legge fu posta per le
trasgressioni, fino alla venuta del seme per era stata
fatta la promessa e fu promulgata per mezzo degli angeli
attraverso mediatori»; cioè, «fu data con ordine», come
dice la Glossa. Dunque, fu opportuno che la legge
antica venne data in quel preciso tempo.
Rispondo dicendo che in maniera davvero opportuna
la legge antica fu data al tempo di Mosè. E di ciò si
possono addurre due ragioni, in base al fatto che ogni
legge viene imposta a due generi di uomini. È, infatti,
imposta agli ostinati e ai superbi, che attraverso la
legge sono frenati e domati; è imposta anche ai buoni, che
attraverso la legge sono istruiti e aiutati ad adempiere
ciò cui tendono. Dunque in modo conveniente la legge fu
data in quel tempo, per reprimere la superbia umana. In
due cose infatti l’uomo si era inorgoglito: in scienza e
potenza. In scienza, come se la ragione naturale potesse
bastare alla sua salvezza. E perciò per reprimere
l’orgoglio, l’uomo fu lasciato al solo governo della sua
ragione senza l’aiuto di una legge scritta. Così, per
esperienza l’uomo poté capire le deficienze della sua
ragione, dal momento che gli uomini vennero a cadere
nell’uso dell’idolatria e nei vizi più turpi al tempo di
Abramo. E perciò dopo questi tempi fu necessario dare la
legge scritta come rimedio dell’umana ignoranza: poiché
come si dice nella Lettera ai Romani (3, 20):
«attraverso la legge la conoscenza del peccato». – Ma
dopo che l’uomo fu istruito attraverso la legge, dalla
infermità fu frenata la sua superbia, quando non poteva
realizzare ciò che conosceva. E perciò, come conclude
l’Apostolo, nella Lettera ai Romani (8, 3 e ss.):
«Quello che era impossibile per la legge, perché la carne
la rendeva debole, Dio mandò suo figlio, affinché la
giusta sentenza della legge si adempisse in noi»
Risposta al primo argomento: non era opportuno dare
la legge antica subito dopo il peccato ai primi uomini:
sia perché gli uomini, confidando nella propria ragione,
ancora non riconosceva di averne bisogno; sia perché il
dettame della legge di natura non era ancora ottenebrato
dall’abitudine di peccare.
Risposta al secondo argomento: la legge non deve
essere data se non ad un popolo: è infatti un precetto
universale, come è stato detto (q. 96, a.1). E perciò al
tempo di Abramo furono dati da Dio agli uomini dei
precetti familiari, quasi domestici. Ma successivamente,
essendosi moltiplicati i suoi posteri tanto da costituire
un popolo, e liberati dalla schiavitù, la legge poté esser
data in maniera conveniente: infatti i servi, come dice il
Filosofo nel terzo libro della Politica (cc.2, 4,
5), non sono parte del popolo o della comunità politica, a
cui deve esser data la legge.
Risposta al terzo argomento: dal momento che era
necessario che la legge fosse data ad un certo popolo, non
solo a quelli dal quale Cristo è nato, la legge fu
ricevuta, ma tutto il popolo ricevette il segno della
circoncisione, segno della promessa fatta da Dio ad Abramo
e in cui Abramo ebbe fiducia, come dice l’Apostolo nella
Lettera ai Romani (4, 11). E perciò anche prima di
Davide la legge andava data, essendo tale popolo già
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