Tutti gli uomini sono
obbligati a osservare legge antica?
Circa il quinto punto procediamo così. Sembra che
tutti gli uomini siano obbligati ad osservare la legge
antica. Infatti chiunque è suddito di un re, deve
osservare la sua legge. Ma la legge antica è stata data da
Dio, che è «il re di tutta la terra», come viene detto nel
Salmo 46 (8). Dunque tutti gli abitanti della terra
sono tenuti all’osservanza della legge.
2. Inoltre, i Giudei
non potevano esser salvati se non attraverso l’osservanza
della legge antica; dice infatti il Deuteronomio
(26, 26): «Ma le detto chi non sia attaccato ai
comandamenti di questa legge e non li mette in pratica».
Se dunque altri uomini avessero potuto salvarsi senza
l’osservanza della legge antica, la condizione dei Giudei
sarebbe stata peggiore rispetto a quella degli altri
uomini.
3. Inoltre, i
gentili venivano ammessi al rito dei Giudei e
all’osservanza della legge; si dice infatti nell’Esodo
(12, 48): «Se qualche forestiero vorrà associarsi a voi e
celebrare la Pasqua del Signore, sia prima circonciso ogni
suo maschio e solo allora celebrerà il rito e sarà come un
nativo del paese». Ora sarebbe inutile che gli estranei
venissero ammessi all’osservanza della legge per ordine
divino, se senza tale osservanza ci si potesse salvare.
Dunque nessuno poteva salvarsi, senza osservare la legge.
Ma di contro vi è ciò che Dionigi dice (Cael.
Hir, 9) ovvero che molti gentili furono condotti a Dio
dagli angeli. Ma è evidente che i gentili non osservarono
la legge. Dunque senza osservare la legge alcuni potevano
salvarsi.
Rispondo dicendo che la legge antica manifestava
precetti della legge di natura e aggiungeva alcuni suoi
propri. Perciò rispetto a quanto esso conteneva della
legge naturale, tutti erano tenuti a osservarla: non
perché erano della legge antica, ma perché erano della
legge di natura. Ma rispetto a quanto a queste cose
la legge antica aggiungeva come precetti suoi propri,
nessuno era tenuto alla sua osservanza, se non il popolo
dei Giudei. E la ragione di questo sta, come abbiamo
detto (a. praec.), nel fatto che essa fu data al popolo
dei Giudei per conferire loro una prerogativa di santità,
per reverenza a Cristo, che sarebbe nato da quel popolo.
Ora le cose che sono stabilite per la speciale santificazione
di alcuni, non obbligano se non quelli: cos’ ci sono
degli obblighi per i chierici, deputati al divino servizio,
che non sono obblighi per i laici; similmente anche
i religiosi sono obbligati a causa della loro professione
ad alcune opere di perfezione, alle quali i secolari
non sono obbligati. E similmente quel popolo aveva speciali
obblighi, che un altro popolo non aveva. Di conseguenza,
dice il Deuteronomio (18, 13): «Sarai
perfetto e senza macchia verso il Signore tuo Dio».
E per questo anche ci si serviva di una speciale professione,
come mostra il Deuteronomio (26, 3): «Io professo
oggi dinanzi al Signore tuo Dio, ecc…».
Risposta al primo argomento: chiunque è suddito di
un re, deve osservare la legge che egli stabilisce per
tutto. Ma se stabilisce norme che devono essere osservate
dai servi della sua casa, gli altri non sono obbligati ad
osservarle.
Risposta al secondo argomento: un uomo, quanto più
è unito a Dio, quanto più ha una condizione migliore. E
perciò il popolo ebreo era tanto superiore agli altri
popoli, quanto più era legato al culto divino. Di
conseguenza, dice il Deuteronomio (4, 8): «Quale
altra gente vi è così illustre che abbia le cerimonie, le
regole di giustizia e tutta la legge?». E in modo simile i
chierici sono in condizione migliore dei laici e i
religiosi dei secolari.
Risposta al terzo argomento: i gentili in maniera
più perfetta e più sicura con l’osservanza della legge,
piuttosto che con la sola legge naturale conseguivano la
salvezza; per questo vi erano ammessi. Così anche ora i
laici passano allo stato clericale e i secolari allo stato
religioso, sebbene possano salvarsi senza esso. |