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SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 99

Sulla distinzione dei precetti della legge antica

ARTICOLO 6

 

La legge antica doveva indurre all’osseranza dei prcetti

con promesse e minacce temporali?

 

 

Circa il sesto punto procediamo così. Sembra che la legge antica non dovesse indurre all’osservanza di precetti con promesse e minacce temporali. Infatti lo scopo della legge divina è che gli uomini si sottomettano a Dio per timore e per amore; così dice infatti il Deuteronomio (10, 12): «E ora Israele che cosa il Signore tuo Dio ti chiede se non che tu tema il Signore tuo Dio e cammini per le sue vie e lo ami?». Ma il desiderio delle cose temporali allontana da Dio. Dice infatti Agostino (Octoginta Trium Quaest., q. 36): «La cupidigia è il veleno della carità». Dunque promesse e minacce temporali sembrano contrarie all’intenzione del legislatore, cosa che rende la legge riprovevole come emerge dal secondo libro della Politica (c. 6).

 

2. Inoltre, la legge divina è superiore alla legge umana. Ora, vediamo che tra le scienze quanto più qualcosa è più alta, tanto più alti sono gli strumenti con cui procede. Dunque, poiché la legge umana procede nel persuadere gli uomini con pene e premi temporali, la legge divina non deve procedere nello stesso modo ma servendosi di cose superiori.

 

3. Inoltre, non può essere premio per la giustizia o pena per la colpa quello che ugualmente accade sia ai buoni sia ai cattivi. Ma come si dice nel Qoelet (9, 2): «Tutte le cose» temporali «accadono al giusto e all’empio, al puro e all’impuro, a chi offre sacrifici e a chi non li offre». Dunque non è opportuno stabilire beni e mali temporali come pene o premi dei comandamenti della legge divina.

 

Ma di contro vi è ciò che dice il profeta Isaia (1, 19): «Se vorrete e mi ascolterete mangerete i beni della terra. Ma se non vorrete e provocherete la mia ira sarete divorati dalla spada».

 

Rispondo dicendo che, come nelle scienze speculative si inducono gli uomini ad accettare le conclusioni attraverso i sillogismi, così anche in certe leggi gli uomini vengono indotti all’osservanza dei precetti attraverso pene e premi. Ora, vediamo nelle scienze speculative che si propongono argomenti all’ascoltatore in base alla sua condizione: poiché è necessario nelle scienze procedere con ordine, cominciando dalle cose più note. Così anche chi vuole indurre l’uomo all’osservanza dei precetti, deve cominciare a convincerlo partendo da quelle cose cui egli è affezionato: i bambini per esempio sono stimolati a fare qualcosa per dei piccoli regali. È stato detto sopra (q. 91, a. 5; q. 98, aa. 1,2,3), però, che la legge antica preparava a Cristo come ciò che è imperfetto a ciò che è perfetto; di conseguenza era data a un popolo ancora imperfetto in confronto alla perfezione che sarebbe venuta con Cristo. E perciò quel popolo è paragonato al fanciullo che vive sotto la guida del pedagogo, come emerge dalla Lettera ai Galati (3, 24). Ora, per l’uomo la perfezione consiste nell’aderire ai beni spirituali, disprezzando quelli temporali, come emerge da quello che l’Apostolo dice nella Lettera ai Filippesi (3, 13,15): «Dimenticando quelle cose che sono del passato, sono proteso verso quelle cose che sono davanti a me. Quanti dunque siamo perfetti, abbiamo questi sentimenti». E proprio invece degli imperfetti desiderare dei beni temporali, tuttavia in ordine a Dio. Ed è proprio dei perversi considerare i beni temporali il loro fine, perciò era opportuno che la legge antica conducesse gli uomini a Dio attraverso i beni temporali, cui gli uomini imperfetti erano affezionati.

 

Risposta al primo argomento: la cupidigia, con la quale l’uomo considera i beni temporali come suo fine è veleno della carità. Ma il conseguimento dei beni temporali, che l’uomo desidera in ordine a Dio, è in un certo modo una via che conduce gli imperfetti all’amore di Dio, secondo le parole del Salmo 48 (19): «Ti loderà quando gli farai del bene».

 

Risposta al secondo argomento: la legge umana induce gli uomini attraverso premi temporali o pene applicabili dagli uomini; la legge divina, invece, attraverso premi o pene applicabili da Dio. In questo modo procede attraverso strumenti superiori.

 

Risposta al terzo argomento: come si mostra a colui che considera la storia del Vecchio Testamento, lo stato complessivo del popolo sotto la legge fu sempre di prosperità, fintantoché osservavano la legge. E subito quando si allontanavano dai precetti della legge, incontravano molte avversità. Ma alcune persone particolari, anche osservando la giustizia della legge, incontravano avversità, o perché erano già diventati spirituali, in modo che attraverso questo erano maggiormente purificati dal legame alle cose temporali e che la loro virtù ne risultava irrobustita, o perché, nell’adempiere le opere della legge esteriormente, avevano tutto il cuore rivolto alle cose temporali e lontano da Dio, secondo quello che dice Isaia (29, 13): «Questo popolo mi onora con le labbra; invece il loro cuore è lontano da me».

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova