La natura dei precetti cerimoniali consiste nel fatto
che riguardano il culto di Dio?
Circa il primo punto procediamo così. Sembra che la
ragione dei precetti cerimoniali non consista nel fatto
che riguardano il culto di Dio. Nella legge antica infatti
sono dati agli ebrei precetti sull’astinenza dai cibi,
come il libro del Levitico (11) mostra; e anche
sull’astenersi da alcune vesti, secondo quanto dice quel
passo del Levitico (19, 19): «Non indosserai una
veste che è tessuta di due diverse materie» e quel passo
dei Numeri (15, 38): «si facciano delle frange per
gli angoli dei mantelli». Ma precetti di tal genere non
sono precetti morali: poiché non rimangono nella legge
nuova. E non sono nemmeno giudiziali: poiché non
riguardano il giudizio da elaborare tra gli uomini. Quindi
sono cerimoniali. Ma in niente sembrano riguardare il
culto di Dio. Dunque la natura dei precetti cerimoniali
non consiste nel fatto che riguardano il culto di Dio.
2. Inoltre, alcuni dicono che precetti cerimoniali
sono detti quelli che riguardano le solennità: facendo
derivare il loro nome dai ceri, che vengono accesi nelle
solennità. Ma molte altre cose, oltre le solennità,
riguardano il culto di Dio. Dunque non sembra che il
precetti cerimoniali si chiamino così perché riguardano il
culto di Dio.
3. Inoltre, secondo altri, i precetti cerimoniali
costituiscono quasi delle norme, cioè delle regole, di
salvezza: infatti chaire in greco significa
salve.ma tutti i precetti della legge sono regole di
salvezza, e non soltanto quelli che riguardano il culto di
Dio. Dunque non si dicono cerimoniali soltanto quei
precetti che riguardano il culto di Dio.
4. Inoltre, Mosè Maimonide dice che si dicono
cerimoniali di quei precetti della cui natura non è
manifesta. Ma molte cose riguardanti il culto di Dio hanno
una natura è una ragione manifesta: così l'osservanza del
sabato e la celebrazione della Pasqua e della Scenopegia,
e molte altre cose la cui ragione è indicata nella legge.
Dunque i precetti cerimoniali non sono quelli che
riguardano il culto di Dio.
Ma di contro vi è quello che si dice nell’Esodo
(18, 19): «tra con il popolo le cose che riguardano Dio e
mostra al popolo le cerimonie e il modo di onorarlo».
Rispondo dicendo che, come è stato detto sopra [q.
99, a. 4], i precetti cerimoniali determinano i precetti
morali in ordine a Dio, così come i precetti giudiziali
determinano i precetti morali in ordine al prossimo.
l'uomo infatti ordinato da Dio mediante il culto dovuto. È
perciò si dicono propriamente cerimoniali quei precetti
che riguardano il culto di Dio. – La ragione di questo
nome è stata esposta sopra [ibid., a. 3], dove i precetti
cerimoniali sono distinti degli altri.
Risposta al primo argomento: riguardano il culto di
Dio non sono i sacrifici e altre cose del genere, che
paiono immediatamente ordinate a Dio, ma anche la debita
preparazione a questo stesso culto degli adoratori di Dio:
come anche degli altri campi, le cose che preparano il
fine rientrano sotto lo stesso sapere che é intorno a quel
fine. Ora, le norme simili che sono date nella legge sulle
vesti e sui cibi degli adoratori di Dio, e altri di tal
genere, riguardano una certa preparazione di questi
ministri, affinché siano idonei al culto di Dio: così
anche gli speciali riguardi di cui fanno uso coloro che
sono al servizio del re. Ecco perché anche questi ricadono
sotto i precetti cerimoniali.
Risposta al secondo argomento: quella spiegazione
del nome non sembra essere molto appropriata: specialmente
perché non troviamo molto nella legge sull'accensione di
ceri per le solennità, ma solo che è del candelabro stesso
venivano preparate delle lampade con l'olio d'oliva, come
emerge dal libro del Levitico (24, 2).Tuttavia non
si può dire che nelle solennità tutte le cose che
riguardavano il culto di Dio venivano osservate con
maggiore diligenza: e in base a questo vengono inclusi
nell'osservanza della solennità tutti i precetti
cerimoniali.
Risposta al terzo argomento: nemmeno quella
spiegazione del nome sembra essere molto appropriata:
infatti il nome cerimonia non è greco, ma latino. Tuttavia
si può dire che, poiché la salvezza dell'uomo proviene da
Dio, sembrano essere soprattutto norme di salvezza quei
precetti che ordinano l'uomo Dio. E così si dicono
cerimoniali quei precetti che riguardano il culto di
figlio.
Risposta al quarto argomento: quella spiegazione
dei precetti cerimoniali é in un certo modo probabile, non
perché i precetti cerimoniali devono il loro nome al fatto
che la loro natura non è manifesta, ma perché questo fatto
ne è una conseguenza. Infatti, dovendo i precetti
riguardanti il culto di Dio essere figurativi, come
vedremo, la loro natura non poteva essere troppo
manifesta. |