Home About International University Project Conferences Courses Lectures Projects Publications Readings Contribute Contact      

home \ projects \ step \ trattato sulla legge \ quaestio 101 \ articolo 1

STEP home

Trattato sulla Legge

Conferenze

Saggi

Studiosi

Link utili

 

 


 
 
STEP - St. Thomas Education Project
 
     
 
<<<   ARTICOLO   >>>
 
 

SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 101

Sui precetti cerimoniali in se stessi

ARTICOLO 1

 

La natura dei precetti cerimoniali consiste nel fatto che riguardano il culto di Dio?

 

 

Circa il primo punto procediamo così. Sembra che la ragione dei precetti cerimoniali non consista nel fatto che riguardano il culto di Dio. Nella legge antica infatti sono dati agli ebrei precetti sull’astinenza dai cibi, come il libro del Levitico (11) mostra; e anche sull’astenersi da alcune vesti, secondo quanto dice quel passo del Levitico (19, 19): «Non indosserai una veste che è tessuta di due diverse materie» e quel passo dei Numeri (15, 38): «si facciano delle frange per gli angoli dei mantelli». Ma precetti di tal genere non sono precetti morali: poiché non rimangono nella legge nuova. E non sono nemmeno giudiziali: poiché non riguardano il giudizio da elaborare tra gli uomini. Quindi sono cerimoniali. Ma in niente sembrano riguardare il culto di Dio. Dunque la natura dei precetti cerimoniali non consiste nel fatto che riguardano il culto di Dio.

 

2. Inoltre, alcuni dicono che precetti cerimoniali sono detti quelli che riguardano le solennità: facendo derivare il loro nome dai ceri, che vengono accesi nelle solennità. Ma molte altre cose, oltre le solennità, riguardano il culto di Dio. Dunque non sembra che il precetti cerimoniali si chiamino così perché riguardano il culto di Dio.

 

3. Inoltre, secondo altri, i precetti cerimoniali costituiscono quasi delle norme, cioè delle regole, di salvezza: infatti chaire in greco significa salve.ma tutti i precetti della legge sono regole di salvezza, e non soltanto quelli che riguardano il culto di Dio. Dunque non si dicono cerimoniali soltanto quei precetti che riguardano il culto di Dio.

 

4. Inoltre, Mosè Maimonide dice che si dicono cerimoniali di quei precetti della cui natura non è manifesta. Ma molte cose riguardanti il culto di Dio hanno una natura è una ragione manifesta: così l'osservanza del sabato e la celebrazione della Pasqua e della Scenopegia, e molte altre cose la cui ragione è indicata nella legge. Dunque i precetti cerimoniali non sono quelli che riguardano il culto di Dio.

 

Ma di contro vi è quello che si dice nell’Esodo (18, 19): «tra con il popolo le cose che riguardano Dio e mostra al popolo le cerimonie e il modo di onorarlo».

 

Rispondo dicendo che, come è stato detto sopra [q. 99, a. 4], i precetti cerimoniali determinano i precetti morali in ordine a Dio, così come i precetti giudiziali determinano i precetti morali in ordine al prossimo. l'uomo infatti ordinato da Dio mediante il culto dovuto. È perciò si dicono propriamente cerimoniali quei precetti che riguardano il culto di Dio. – La ragione di questo nome è stata esposta sopra [ibid., a. 3], dove i precetti cerimoniali sono distinti degli altri.

 

Risposta al primo argomento: riguardano il culto di Dio non sono i sacrifici e altre cose del genere, che paiono immediatamente ordinate a Dio, ma anche la debita preparazione a questo stesso culto degli adoratori di Dio: come anche degli altri campi, le cose che preparano il fine rientrano sotto lo stesso sapere che é intorno a quel fine. Ora, le norme simili che sono date nella legge sulle vesti e sui cibi degli adoratori di Dio, e altri di tal genere, riguardano una certa preparazione di questi ministri, affinché siano idonei al culto di Dio: così anche gli speciali riguardi di cui fanno uso coloro che sono al servizio del re. Ecco perché anche questi ricadono sotto i precetti cerimoniali.

 

Risposta al secondo argomento: quella spiegazione del nome non sembra essere molto appropriata: specialmente perché non troviamo molto nella legge sull'accensione di ceri per le solennità, ma solo che è del candelabro stesso venivano preparate delle lampade con l'olio d'oliva, come emerge dal libro del Levitico (24, 2).Tuttavia non si può dire che nelle solennità tutte le cose che riguardavano il culto di Dio venivano osservate con maggiore diligenza: e in base a questo vengono inclusi nell'osservanza della solennità tutti i precetti cerimoniali.

 

Risposta al terzo argomento: nemmeno quella spiegazione del nome sembra essere molto appropriata: infatti il nome cerimonia non è greco, ma latino. Tuttavia si può dire che, poiché la salvezza dell'uomo proviene da Dio, sembrano essere soprattutto norme di salvezza quei precetti che ordinano l'uomo Dio. E così si dicono cerimoniali quei precetti che riguardano il culto di figlio.

 

Risposta al quarto argomento: quella spiegazione dei precetti cerimoniali é in un certo modo probabile, non perché i precetti cerimoniali devono il loro nome al fatto che la loro natura non è manifesta, ma perché questo fatto ne è una conseguenza. Infatti, dovendo i precetti riguardanti il culto di Dio essere figurativi, come vedremo, la loro natura non poteva essere troppo manifesta.

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova