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SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 101

Sui precetti cerimoniali in se stessi

ARTICOLO 4

 

I precetti cerimoniali sono appropriatamente distinti in sacrifici, cose sacre, sacramenti e osservanze ?

 

 

Circa il quarto punto procediamo così. Sembra che i precetti cerimoniali della legge antica non siano appropriatamente distinti in sacrifici, cose sacre, sacramenti e osservanze. Le cerimonie della legge antica infatti raffiguravano il Cristo. Ma questo era fatto solo attraverso i sacrifici, attraverso i quali si raffigurava il sacrificio col quale Cristo ha offerto se stesso «in oblazione e vittima a Dio», come si dice nella Lettera agli Efesini (5, 2).

 

2. Inoltre, la legge antica era ordinata quella nuova. Ma della legge nuova il sacrificio dell'altare e sacramento. Quindi nella legge antica non dovevano essere distinti sacramenti e sacrifici.

 

3. Inoltre, si dice sacro ciò che è dedicato a Dio; per questo si diceva che il tabernacolo e i vasi relativi erano consacrati. Ma tutte le cose che riguardavano i precetti cerimoniali erano ordinate al culto di Dio, come è stato detto [a. 1]. Dunque tutte le cose cerimoniali erano sacre. Pertanto non si deve chiamare sacra una parte dei precetti cerimoniali.

 

4. Inoltre, la parola osservanza e viene da osservare. Ma tutti i precetti della legge dovevano essere osservati, dice infatti il Deuteronomio (8, 11):«osserva e bada bene di non dimenticare il Signore Dio tuo, e di non trascurare i suoi comandamenti, giudizi e cerimonie». Pertanto le osservanze non devono essere considerate come una parte dei precetti cerimoniali.

 

5. Inoltre, tra le cerimonie rientrano anche le feste, poiché esse sono - come emergere dalla Lettera ai Colossesi (2,16 ss.) - ombra del futuro. Lo stesso vale per le obbligazioni e per le offerte - come emergere attraverso l’Apostolo dalla Lettera agli Ebrei (9, 9). E tuttavia queste cose non sembra che rientrino in nessuna delle quattro indicate. Dunque non è appropriata la suddetta distinzione dei precetti cerimoniali.

 

Ma di contro vi è il fatto che, nella legge antica, le singole cose suddette sono chiamate cerimonie. infatti i sacrifici sono detti cerimonie (Num. 15, 24): «Offrirà un vitello sacrifici e libazioni, come le cerimonie prescrivono». A proposito delle sacramento dell'ordine si legge (Levit. 7, 35): «Questa è l'unzione di Aronne e dei suoi figli nelle cerimonie». Anche a proposito delle cose sacre si legge (Es. 38, 21): «questi sono gli strumenti del tabernacolo della testimonianza nelle cerimonie dei Leviti». E ancora a proposito delle osservanze si dice (3 Reg. 9, 6) «se vi allontanerete da me e non mi seguirete e non osserverete le cerimonie che vi ho imposto... ».

 

Rispondo dicendo che, come è stato detto sopra [aa. 1 e 2], i precetti cerimoniali sono ordinati al culto di Dio. E in questo culto si possono considerare sia il culto stesso, sia gli adoratori, sia gli strumenti attraverso i quali si adora. Ora, il culto stesso consiste in maniera specifica nei sacrifici, che sono offerti in omaggio a Dio. Gli strumenti attraverso i quali si adora, invece, riguardano le cose sacre: ad esempio il tabernacolo, e il darsi e altre cose del genere. Riguardo agli adoratori si possono considerare due cose. Ovvero sia la loro iniziazione al culto divino, che avviene attraverso una certa consacrazione o del popolo o dei ministri - è questo il caso dei sacramenti -, sia il loro particolare modo di vivere, che li differenzia da quelli che non adorano Dio – è così individuato l'ambito delle osservanze, nei cibi, nelle vesti e in cose simili.

 

Risposta al primo argomento: era certo necessario offrire i sacrifici sia in determinati luoghi sia attraverso uomini determinati: tutto questo riguarda il culto di Dio. Di conseguenza come attraverso i sacrifici era prefigurato il Cristo immolato, così attraverso i sacramenti e le cose sacre cui abbiamo fatto riferimento prima venivano prefigurati i sacramenti e le cose sacre della legge nuova; inoltre, attraverso quelle osservanze veniva prefigurata il genere di vita propria della nuova legge. E tutte queste cose si riferiscono a Cristo..

 

Risposta al secondo argomento: il sacrificio della nuova legge, cioè l’Eucaristia, contiene Cristo stesso, che è l'autore della santificazione: «santificò il popolo attraverso il suo sangue»,  come si dice nella Lettera agli Ebrei. E perciò questo sacrificio è anche un sacramento. Ma i sacrifici della legge antica non contenevano Cristo, ma lo raffiguravano e perciò non sono detti i sacramenti. Invece per indicare la futura santificazione dell'antica legge vi erano semplici sacramenti che erano figure della futura consacrazione, anche se a certe consacrazioni erano congiunti certi sacrifici.

 

Risposta al terzo argomento: anche sacrifici e sacramenti erano cose sacre. Ma c'erano delle cose sacre, perché dedicate al culto di Dio, che tuttavia non erano né sacrifici nel sacramenti: esse perciò ritenevano il nome generico di cose sacre.

 

Risposta al quarto argomento: le cose che riguardavano il genere di vita proprio del popolo che adora Dio, essendo inferiori alle cose dette prima, mantenevano il nome generico di osservanze. Infatti non si dicevano sacre, perché non avevano un immediato rapporto con il culto di Dio, come il tabernacolo e i suoi vasi. Ma, in quanto servivano preparare il popolo ad adorare Dio, erano cerimoniali.

 

Risposta al quinto argomento: come i sacrifici erano offerti in determinati luoghi, così essi erano offerti anche in determinati tempi: di conseguenza anche le feste sono da considerare tra le cose sacre. Le oblazioni e le offerte invece vanno considerate tra i sacrifici, poiché erano presentate a Dio; dice infatti l’Apostolo nella Lettera agli Ebrei (5, 1): «ogni pontefice assunto tra gli uomini è costituito a vantaggio degli uomini per i loro rapporti con Dio, allo scopo di offrire doni e sacrifici».

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova