I precetti cerimoniali devono essere molti ?
Circa il terzo punto procediamo così. Sembra che i
precetti cerimoniali non debbano essere molti. Infatti, i
mezzi per conseguire un fine devono essere proporzionati
al fine. Ma i precetti cerimoniali, come è stato detto [aa.
1 2], sono mezzi ordinati al culto di Dio e a figurare il
Cristo. Infatti è «uno solo é Dio da cui viene tutto; e
uno solo é il Signore Gesù Cristo, attraverso il quale
sono tutte le cose», come si dice nella Prima lettera
ai Corinzi (8, 6).
2. Inoltre, la molteplicità dei precetti
cerimoniali era occasione di trasgressione, in base a
quello che dice Pietro (Act. 15,10): «perché mai
tentate di Dio, a porre sul collo dei discepoli un giogo,
che né i padri nostri né noi abbiamo potuto portare?». Ma
la trasgressione dei precetti divini é contraria alla
salvezza umana. Perciò, poiché ogni legge deve giovare
alla salvezza degli uomini, come dice Isidoro [2 Etymol.
c. 10; 5, c. 3], sembra che non debbano essere dati
molti precetti cerimoniali.
3. Inoltre, i precetti cerimoniali riguardano il
culto di Dio esteriore e corporeo, come è stato detto [a.
prec.]. Ma la legge doveva ridurre un culto di tal genere,
perché doveva preparare alle Cristo, il quale ha insegnato
agli uomini ad adorare Dio «in spirito e verità» (Gv. 4,
23). Non devono dunque essere dati molti precetti
cerimoniali.
Ma di contro vi è quello che dice il profeta Osea
(8, 12): «Scriverò in essi leggi molteplici» e quello che
dice Giobbe (11, 6): «Per manifestarti i segreti della
sapienza, il fatto che sia molteplice la sua legge».
Rispondo dicendo che, come è stato detto sopra [q.
96, a. 1], ogni legge è data ad un popolo. Ora, nel popolo
ci sono due generi di uomini: quelli che sono propensi al
male e che devono essere tenuti a freno dalla legge, come
è stato detto sopra [q. 95, a. 1], e quelli che hanno
un'inclinazione verso il bene, o per natura o per
consuetudine, o ancor di più per grazia; tali uomini
devono essere attraverso i precetti della legge istruiti e
indirizzati verso il meglio. Dunque sia per gli uni sia
per gli altri, era giusto che nell'antica legge vi fossero
molteplici precetti cerimoniali. Infatti in quel popolo vi
erano alcuni propensi all'idolatria, e perciò era
necessario distoglierli da essa e richiamarli al culto di
Dio con i precetti cerimoniali. E poiché gli uomini si
davano all'idolatria e in diverse maniere, era necessario
che al contrario venissero istituite molte pratiche per
reprimerla; era dunque necessario imporre a costoro molti
precetti, in modo che, come gravati dalle pratiche del
culto di Dio, non avessero tempo per dedicarsi a quelle
dell'idolatria. E anche rispetto a coloro che invece erano disposti al
bene era necessaria una molteplicità di precetti
cerimoniali. Sia perché la loro mente veniva riportata a
Dio in diversi modi e con maggiore assiduità; sia perché
il mistero di Cristo, che in tal modo i precetti
cerimoniali figuravano, doveva portare al mondo molteplici
vantaggi e su di lui molte erano le cose da considerare e
che dunque era necessario venissero figurate da diversi
precetti cerimoniali.
Risposta al primo argomento: quando il mezzo
ordinato al fine è sufficiente alla conseguimento del
fine, ne basta uno per ogni fine: così una medicina da
sola, se è efficace, è sufficiente ad indurre la
guarigione, e allora non è necessario moltiplicare le
medicine. Invece la debolezza e l'imperfezione dei mezzi
ne impone la pluralità: così si somministrano molteplici
rimedi all'infermo, quando uno solo non basta guarirlo.
Ora, le cerimonie della legge antica erano inadeguate e
imperfette sia a rappresentare il mistero di Cristo, che è
supereminente, sia a sottomettere le menti degli uomini e
Dio. Di conseguenza l’Apostolo dice (Eb. 7, 18): «é stata abrogata la legge precedente, a causa della sua
infermità e inutilità: poiché la legge non ha portato
nulla a perfezione». E perciò fu necessario moltiplicare
tali cerimonie.
Risposta al secondo argomento: è proprio di un
legislatore sapiente per mettere le trasgressioni più
piccole, al fine di evitarne di più grandi. E perciò, al
fine di evitare la trasgressione dell'idolatria, e la
superbia che sarebbe nata nel cuore dei giubilei si
avessero adempiuto tutti i precetti della legge, Dio non
omise di istituire molteplici precetti cerimoniali, a
nonostante la facilità con la quale gli avrebbero
trasgrediti.
Risposta al terzo argomento: la legge antica
ridusse in molte cose il culto espresso con il corpo. Per
questo stabilì che i sacrifici venissero offerti in nonna
in tutti luoghi, né da tutti. E stabilì molte altre cose
di tal genere finalizzate alla riduzione del culto
esteriore, come ha detto anche l'egiziano Mosè Maimonide [Doct.
Perplex., P. 3, c. 30]. Tuttavia era necessario non
ridurre il culto corporale non tanto che gli uomini si
volgessero il culto dei demoni. |