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SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 102

Sulle cause dei precetti cerimoniali

ARTICOLO 2

 

I precetti cerimoniali hanno una causa

 letterale o solo figurativa?

 

 

Circa il secondo punto procediamo così. Sembra che i precetti cerimoniali non abbiano una causa letterale (concreta e storica), ma solo figurativa (simbolica). Infatti tra i precetti cerimoniali mi erano principalmente la circoncisione e l'immolazione dell'agnello pasquale. Ma entrambe queste cose non avevano che è una causa figurativa, poiché entrambe erano state date come segni. Si legge infatti nella Genesi (17,11): «circonciderete la vostra carne, come segno dell'alleanza tra me e voi». E, a proposito della Pasqua, si legge nell’Esodo (13, 9): «Sarà per te un segno sulla mano e ricordo davanti ai tuoi occhi». Dunque molto di più le altre cerimonie ebbero solo una causa figurativa.

 

2. Inoltre, l'effetto è proporzionato alla sua causa. Ma tutte le cerimonie sono figurate, come è stato detto sopra [q. 101, a. 2]. Dunque non ebbero che una causa figurativa.

 

3. Inoltre, ciò che è indifferente se viene determinato in una maniera o in un'altra non mostra di avere una causa in senso letterale. Ora, non sembra costituire una differenza significativa se le cose che sono comprese nei precetti cerimoniali sono compiute in un modo o in un altro, come ad esempio la determinazione del numero degli animali da offrire, e altre circostanze particolari di tal genere. Dunque i precetti della legge antica non avevano una causa in senso letterale.

 

Ma di contro vi è il fatto che, così come i precetti cerimoniali raffiguravano Cristo, allo stesso modo anche i fatti storici dell’Antico Testamento: si dice infatti nella Prima Lettera ai Corinti (10, 11): «tutte queste cose accaddero al loro sotto forma di figura». Ma nei fatti storici dell’Antico Testamento, oltre al senso mistico o figurato, vi è anche un senso letterale. Dunque anche i precetti cerimoniali, oltre alle cause figurate, avevano anche cause in senso letterale.

 

Rispondo dicendo che, come è stato detto sopra, la ragione dei mezzi deve essere desunta dal fine. Ora, il fine di precetti cerimoniali è duplice. Essi infatti erano finalizzati sia al culto di Dio, fatto in quel tempo, sia ad essere raffigurazione di Cristo; come le parole dei profeti riguardavano il tempo presente ma anche dicevano qualcosa del futuro sotto forma di figura, come dice S.  Girolamo (Super Osee 1,3). Così dunque le ragioni di precetti cerimoniali si possono desumere dalla legge antica in due modi. In un modo, dal culto divino che doveva essere osservato in quel tempo. E queste ragioni sono letterali e concrete: sia che si tratti di evitare il culto idolatri con figlia di ricordare i benefici di Dio sia di inculcare la grandezza della divinità, o anche dimostrare le disposizioni dell'anima che allora si richiedevano negli adoratori di Dio. – In un altro modo le ragioni di questi precetti potevano essere desunta e in base al fatto che erano finalizzati a raffigurare Cristo. E in questo modo hanno ragioni di figurate e mistiche: sia che si desumano da Cristo stesso e dalla Chiesa, cosa che riguarda l'allegoria; sia che si riferiscano ai costumi del popolo cristiano, cosa che riguarda la moralità; sia che riguardino lo stato della gloria futura, in cui siamo introdotti attraverso il Cristo, cosa che dà luogo all’anagogia.

 

Risposta al primo argomento: così come il senso di una locuzione metaforica della scrittura è letterale, perché le parole sono proferite per dare questo significato, allo stesso modo anche i significati delle cerimonie della legge che ricordano i benefici di Dio per cui furono istituite o altre cose di tal genere che riguardano l'antico patto, non trascendono le cause d'ordine letterale (concreto e storico). Di conseguenza, rientrano in codesto ordine di cause la celebrazione della Pasqua, poiché è segno della liberazione dell'Egitto e la circoncisione che è segno del patto che Dio fece con Abramo.

 

Risposta al secondo argomento: tale spiegazione sarebbe valida, se i precetti cerimoniali fossero stati dati solo per raffigurare il futuro, e non invece anche per il presente culto di Dio.

 

Risposta al terzo argomento: così come, rispetto le leggi umane, è stato detto [q. 96, aa. 1, 6] che hanno ragioni universali, mentre nelle determinazioni particolari, dipendono dall'arbitrio di coloro che le istituiscono, così anche molte determinazioni particolari delle cerimonie della legge antica non hanno una causa letterale, ma solo figurativa; in genere però hanno anche una causa letterale.

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova