I precetti giudiziali della legge antica contengono una
obbligazione eterna?
Circa il terzo punto procediamo così. Sembra che i
precetti giudiziali della legge antica contengano
un’obbligazione eterna. Infatti i precetti giudiziali
riguardano le virtù della giustizia: si dice che il
giudizio e esecuzione di giustizia. Ora, la giustizia è
«perpetua e immortale», come dice la Scrittura (Sap.
1, 15). Dunque l'obbligazione dei precetti giudiziali è
eterna.
2. Inoltre, l'istituzione divina è più stabile
dell'istituzione umana. Ma i precetti giudiziali delle
leggi umane obbligano in eterno. Molto più dunque
obbligheranno così i precetti giudiziali della legge
divina.
3. Inoltre, l’Apostolo dice che «l'abrogazione di
un ordinamento precedente avviene a causa della sua
debolezza e inutilità» (Eb. 7, 18). E questo
avviene per le norme cerimoniali, che «non posso non
rendere perfetto, nella coscienza, l'offerente,
trattandosi solo di cibi, di bevande, e di varie
abluzioni, tutte prescrizioni umane» (Eb. 9, 9).
Mai precetti giudiziali erano utili ebbe essi cacci, per
raggiungere ciò cui erano ordinati, ovvero per stabilire
la giustizia e l'equità tra gli uomini. Dunque i precetti
giudiziali della legge antica non vengono abrogati, ma
sono ancora in vigore.
Ma di contro vi è quello che l’Apostolo dice: «se
viene mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche
un mutamento della legge» (Eb. 7, 12). Ora, il
sacerdozio è montato da Aronne a Cristo. Dunque anche
tutta la legge è cambiata. Quindi i precetti giudiziali
non hanno più vigore.
Rispondo dicendo che i precetti giudiziali non
ebbero il potere di obbligare in eterno, ma sono stati
abrogati con l'avvento di Cristo; tuttavia ciò è avvenuto
in modo diverso da ciò che è avvenuto con quelli
cerimoniali. Infatti i precetti cerimoniali sono abrogati
al punto da essere non solo morti ma anche
mortiferi per chi li osserva dopo la venuta di Cristo
e, soprattutto, dopo l'annunzio del Vangelo. I precetti
giudiziali invece sono morti, perché non hanno più la
forza di obbligare, tuttavia non sono mortiferi. Se è
infatti un principe ordinasse nel proprio regno di
osservare questi precetti giudiziali, non commetterebbe
peccato, a meno che essi non venissero osservati, o fosse
comandato di osservarli, in un modo per cui la loro
obbligatorietà è derivata dalla istituzione della legge
antica. Tale intenzione dietro l'osservanza sarebbe
infatti mortifera.
E la ragione di tale differenza può essere desunta anche
da quanto abbiamo detto. Infatti è stato detto [a. prec.]
che i precetti cerimoniali sono figurativi primariamente e
per se stessi, perché istituiti principalmente per
rappresentare i misteri di Cristo come futuri. Perciò la
loro stessa osservanza pregiudica la verità della fede,
secondo la quale confessiamo che codesti ministeri sono
già compiuti. – I precetti giudiziali invece non furono
istituiti per figurare qualche cosa, ma per disporre la
condizione di quel popolo, che era ordinato a Cristo.
Perciò, una volta cambiato lo stato di quel popolo,
essendo Cristo già venuto, i precetti giudiziali hanno
perduto la loro obbligatorietà. La legge infatti è stata,
come dice Paolo, il «pedagogo» che ha condotto a Cristo (Gal.
3,24). E poi che è tuttavia tali precetti giudiziali non
erano finalizzati a prefigurare, ma a far compiere
determinate cose, la loro osservanza non pregiudica come
tale la verità della fede. L’intenzione però di osservarli
per l'obbligazione della legge antica pregiudica la verità
della fede, poiché ciò equivale a riconoscere che lo stato
del popolo ebreo dura tuttora e che Cristo non è ancora
venuto.
Risposta al primo argomento: la giustizia è da
osservare in eterno. Ma la determinazione delle cose che
sono giuste secondo l'istituzione umana o divina deve
cambiare, in base alle variazioni degli stati
dell'umanità.
Risposta al secondo argomento: i precetti
giudiziali istituiti dagli uomini hanno un’obbligatorietà
perpetua, nel periodo in cui è in vigore quel dato regime.
Ma se la città o il popolo passa sotto un altro regime, è
necessario mutare la legge. Infatti non possono valere le
stesse leggi in una democrazia, che è il governo del
popolo, e in un'oligarchia, che è il governo dei ricchi,
come emerge dal quarto libro della Politica di
Aristotele. Perciò, una volta mutato lo stato di quel
popolo, era necessario che mutassero i precetti
giudiziali.
Risposta al terzo argomento: quei i precetti
giudiziali disponevano il popolo alla giustizia e
all'equità, in base a ciò che era conveniente in quello
stato. Ma dopo Cristo, era necessario cambiasse lo stato
di quel popolo, in modo che in Cristo non dev'esserci più
nessuna distinzione tra gentili e giudei, com'era in
precedenza. E per questo era necessario che anche i
precetti giudiziali mutassero. |