Le cose necessarie sono
soggette alla legge eterna?
Circa il quarto punto procediamo così. Sembra che
le cose necessarie ed eterne siano soggette alla legge
eterna. Infatti, tutto ciò che è razionale è soggetto alla
ragione. Ma la volontà divina è razionale, perché è
giusta. Dunque è soggetta alla ragione. Ma la legge eterna
è la ragione divina. Pertanto la volontà di Dio è soggetta
alla legge eterna. Infatti la volontà di Dio è qualcosa di
eterno. Dunque anche le cose necessarie ed eterne sono
soggette alla legge eterna.
2. Inoltre, ciò che
è soggetto ad un re, è soggetto alla legge di questo re.
Ora, il Figlio, come si legge nella Prima Lettera ai
Corinti, (15, 24, 28), «sarà sottoposto a Dio Padre,
quando gli consegnerà il regno». Dunque il Figlio, che è
eterno, è soggetto alla legge eterna.
3. Inoltre, la legge
eterna è la ragione della divina provvidenza. Ma molte
cose necessaria sono soggette alla divina provvidenza:
così le proprietà immutabili delle sostanze incorporee e
dei corpi celesti. Dunque, alla legge eterna sono soggette
anche le cose necessarie.
Ma di contro vi è il
fatto che è impossibile che le cose necessarie siano
diverse da come sono, dunque non hanno bisogno di freno
che li trattenga. Ma la legge è imposta agli uomini perché
siano trattenuti dai mali, come emerge dalle cose dette
sopra (q. 92, a. 2). Dunque, le cose che sono necessarie
non sono soggette alla legge.
Rispondo dicendo
che, come è stato detto sopra (a. 1), la legge
eterna è ragione divina che governa. Dunque, tutte le cose
che sono soggette al governo divino, sottostanno anche
alla legge eterna; quelle che invece non sono soggette al
governo divino, non sottostanno nemmeno alla legge eterna.
La distinzione di queste cose può essere chiarita da un
fatto d’esperienza. Infatti al governo dell’uomo sono
soggette quelle cose che possono essere fatte dagli
uomini; le cose che, invece, appartengono alla natura
dell’uomo – avere l’anima, o mani, o piedi – non
sottostanno al governo umano. Così dunque alla legge
eterna sono soggette tutte quelle cose che sono nelle cose
create da Dio, siano esse contingenti o necessarie; le
cose che, invece, appartengono alla natura ovvero
all’essenza divina, non sottostanno alla legge eterna, ma
si identificano realmente con la stessa legge eterna.
Risposta al primo argomento:
della volontà di Dio si può parlare in maniera duplice. In
un modo, in riferimento alla volontà medesima: e così la
volontà, essendo l’essenza stessa di Dio, non è sottoposta
al governo divino né alla legge eterna, ma si identifica
con la legge eterna. In altro modo possiamo parlare della
volontà divina, in riferimento alle cose che Dio vuole
intorno alle creature: e queste sono soggette alla legge
eterna, nella misura in cui la loro ragione [ratio]
si trova nella divina sapienza. E rispetto alla loro
ragione la volontà di Dio è detta razionale. Altrimenti,
cioè per ragione di se medesima, maggiormente deve essere
detta essa stessa ragione.
Risposta al secondo
argomento:
il Figlio di Dio non è creato da Dio, ma naturalmente da
lui generato. E, perciò, non è sottoposto alla divina
provvidenza o alla legge eterna, ma piuttosto egli stesso
è, per una certa appropriazione, legge eterna, come emerge
dal De Vera Religione (c. 31) di Agostino.
Ora, si dice che è soggetto al Padre in ragione dell’umana
natura, secondo la quale si dice (Gv 14, 28) pure
che il Padre è maggiore di lui.
Il terzo argomento
viene accettato, perché si riferisce a creature
necessarie.
Risposta al quarto
argomento:
come afferma il Filosofo nel quinto libro della
Metafisica (c. 5), certi enti necessari hanno una
causa della loro necessità: e così hanno da altro la loro
impossibilità di essere diversamente da come sono. E ciò
stesso costruisce un freno assai efficace: infatti le cose
che sono trattenute, si dice che sono frenate, nella
misura in cui non possono fare diversamente da come si
dispone di essi. |