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SAN TOMMASO D'AQUINO

 

SULLA LEGGE

 

SOMMA TEOLOGICA

PRIMA SECUNDAE (I-II)

(Trad. Giuseppina D'Addelfio)

QUAESTIO 100

Sui precetti morali

ARTICOLO 3

 

Tutti i precetti morali della legge antica

si riducono ai dieci precetti del decalogo?

 

 

Circa il terzo punto procediamo così. Sembra che non tutti i precetti morali della legge antica si riducano ai dieci precetti del decalogo. I precetti primi e principali della legge sono infatti: «Ama i Signore Dio tuo» e «Amerai il prossimo tuo», come è affermato nel Vangelo secondo Matteo (22, 37, 39). Ma questi due non sono contenuti nei precetti del decalogo. Dunque non tutti i precetti morali sono contenuti nei precetti del decalogo.

 

2. Inoltre, i precetti morali non si riducono ai precetti cerimoniali, piuttosto è vero il contrario. Ma tra i precetti del decalogo vi è un precetto cerimoniale, cioè: «Ricordati di santificare il sabato» (Es. 20, 8; Deut. 5, 12). Dunque i precetti morali non si riducono a tutti i precetti del decalogo.

 

3. Inoltre, i precetti morali riguardano tutti gli atti delle virtù ma tra i precetti del decalogo troviamo solo precetti riguardanti atti di giustizia, come emerge se li si esamina ad uno ad uno. Dunque i precetti del decalogo non contengono tutti i precetti morali.

 

Ma di contro vi è ciò che, a proposito della frase del Vangelo di Matteo (5, 11) «Beati voi quando vi malediranno ecc. …», dice la Glossa: «Mosè, dopo avere presentato i dieci precetti li spiega nelle loro parti». Dunque tutti i precetti della legge sono, in un certo modo, parti dei precetti del decalogo.

 

Rispondo dicendo che, i precetti del decalogo differiscono dagli altri precetti della legge per il fatto che i primi furono dati al popolo da Dio stesso, gli altri invece furono dati al popolo per mezzo di Mosè. Quindi al decalogo appartengono quei precetti dei quali l’uomo ha notizia direttamente dal Dio. E tali sono quelle norme che subito, con una piccola riflessione, possono essere conosciuti ricavandoli dai principi primi universali, oppure quelli che subito si conoscono per infusione della fede. Tra i precetti del decalogo, quindi, non sono inclusi due generi di precetti: quelli che sono primi e universali, che non hanno bisogno di altra promulgazione essendo scritti nella ragione naturale quasi come noti di per sé, per esempio che non si deve far male a nessuno e altri del genere; e quelli che vengono riscontrati conformi alla ragione dall’indagine attenta dei sapienti. Infatti questi ultimi passano dal Dio al popolo mediante la disciplina dei sapienti. Tuttavia, entrambi questi precetti sono contenuti nei precetti del decalogo ma in modo diverso. Infatti quelle cose che sono prime e universali vi sono contenute come sono contenuti i principi nelle conclusioni prossime; invece quelle cose che sono conosciute attraverso i sapienti vi sono contenute come le conclusioni nei principi.

 

Risposta al primo argomento: quei due precetti sono precetti primi e universali della legge naturale che sono per sé noti alla ragione umana o per natura o per fede. E perciò tutti i precetti del decalogo a quei due si riferiscono come le conclusioni ai principi comuni.

 

Risposta al secondo argomento: il precetto dell’osservanza del sabato è parte di un ordine morale nella misura in cui, attraverso esso, si comanda che l’uomo per un certo tempo si dedichi alle cose divine, in base a quello che è detto nel Salmo 45 (11): «Dedicatevi e vedete che io sono Dio». E in base a questo è considerato tra i precetti del decalogo; non già rispetto alla determinazione del tempo, perché in base a questo è un precetto cerimoniale.

 

Risposta al terzo argomento: l’essenza di cosa dovuta è, nelle altre virtù, più nascosta che nella giustizia. E perciò i precetti degli atti delle altre virtù non sono così noti al popolo come i precetti degli atti di giustizia. E per questo in modo particolare gli atti di giustizia ricadono sotto i precetti del decalogo, che sono i primi elementi della legge.

 

 
     

SULLA LEGGE

SULLA LEGGE IN GENERALE

I-II, q. 90, Sull’essenza della legge

I-II, q. 91, Le diverse leggi

I-II, q. 92, Sugli effetti della legge

SULLE PARTI DELLA LEGGE

Legge eterna

I-II, q. 93, Sulla legge eterna

Legge naturale

I-II, q. 94, Sulla legge naturale

Legge umana

I-II, q. 95, Sulla legge umana in se stessa

I-II, q. 96, Sul potere della legge umana

I-II, q. 97, Sul cambiamento delle leggi

Legge antica

I-II, q. 98, Sulla legge antica

I-II, q. 99, Sulla distinzione dei precetti della legge antica

I-II, q. 100, Sui precetti morali

I-II, q. 101, Sui precetti cerimoniali in se stessi

I-II, q. 102, Sulle cause dei precetti cerimoniali

I-II, q. 103, Sulla durata dei precetti cerimoniali

I-II, q. 104, Sui precetti giudiziali

I-II, q. 105, Sulla natura dei precetti giudiziali

Legge nuova

I-II, q. 106, Sulla legge nuova (che è la legge del Vangelo) in se stessa

I-II, q. 107, Sul confronto tra la legge nuova e la legge antica

I-II, q. 108, Sulle cose che sono contenute nella legge nuova