Le cerimonie della legge antica sono cessate con la
venuta di Cristo ?
Circa il terzo punto procediamo così. Sembra che le
cerimonie della legge antica non siano cessate con la
venuta di Cristo. Dice infatti Baruc (4, 1): «Questo è il
libro dei comandamenti di Dio e la legge che sussiste in
eterno». Ma alla legge appartengono le cerimonie legali.
Dunque le cerimonie della legge erano fatte per durare in
eterno.
2. Inoltre, l’offerta del lebbroso guarito
rientrava tra le cerimonie della legge. Ma anche nel
Vangelo al lebbroso guarito viene comandato di offrire
tali oblazioni (Mt. 8, 4). Dunque le cerimonie
della legge antica non cessarono con la venuta di Cristo.
3. Inoltre, se rimane la causa, rimane anche
l’effetto. Ma le cerimonie della legge antica avevano
certe cause ragionevoli, nella misura in cui ordinavano al
culto divino; anche a prescindere dal fatto che erano
ordinati, prefigurandolo, al Cristo. Dunque le cerimonie
della legge antica non dovevano cessare.
4. Inoltre, la circoncisione era stata istituita
come segno della fede di Abramo; invece l'osservanza del
sabato per ricordare il beneficio della creazione; le
altre feste legali per ricordare altri benefici di Dio,
come è stato detto sopra [q. 102 a. 4, a. 5]. Ma la fede
di Abramo deve essere sempre imitata anche da noi; e il
beneficio della creazione e gli altri benefici sono sempre
da ricordare. Dunque almeno la circoncisione e le
solennità della legge non dovevano cessare.
Ma di contro vi è quello che dice l’Apostolo nella
Lettera ai Colossesi (2, 16): «Nessuno vi giudichi
più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a
noviluni, o a sabati: tutte queste cose sono ombra delle
future». E nella Lettera agli Ebrei si dice che
(8, 13): «dicendo nuova alleanza, ha reso vecchia la
prima: ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a
sparire».
Rispondo dicendo che tutti i precetti cerimoniali
della legge antica sono ordinati al culto di Dio, come è
stato detto sopra [q. 101 aa. 1,2]. Ora, il culto esterno
deve essere proporzionato al culto interiore, che consiste
nella fede, nella speranza e nella carità. Perciò in base
alla diversità del culto interiore, deve essere
diversificato il culto esteriore. Ora, si possono
distinguere tre stati del culto interiore. Il primo è
quello in cui la fede e la speranza riguardano sia i beni
celesti sia quelle cose attraverso le quali siamo
introdotti a questi beni, come cose future. Tale era lo
stato della fede e della speranza nella legge antica. – Un
altro stato del culto interiore è quello nel quale si ha
la fede e la speranza circa i beni celesti come cose
future, ma circa quelle cose attraverso le quali siamo
introdotti ai beni celesti, come cose passate o presenti.
E questo è lo stato della legge nuova. – Il terzo Stato è
quello nel quale entrambe le cose si hanno come presenti,
senza credere nulla come assente e senza nulla sperare
come futuro. E questo è lo stato dei beati.
Pertanto, nello stato dei beati non ci sarà niente di
figurativo in ciò che riguarda il culto divino, ma
soltanto «azione di grazia e voce di lode» (Is. 51,
3). Perciò, a proposito della città dei beati, si dice
nell’Apocalisse (21, 22): «Non vidi alcun tempio in
essa perché il Signore Dio, l’Onnipotente e l’Agnello sono
il suo tempio». Dunque per lo stesso motivo, dovettero
cessare le cerimonie del primo stato, attraverso le quali
veniva prefigurato sia il secondo sia il terzo stato, con
la venuta del secondo stato; e si dovettero introdurre
altre cerimonie che fossero appropriate allo stato del
culto divino di quel tempo, nel quale i beni celesti
rimangono futuri, ma i benefici di Dio attraverso i quali
siamo introdotti ai beni celesti, sono già presenti.
Risposta al primo argomento: si dice che la legge
antica dura in eterno certamente rispetto ai precetti
morali, in modo completo e assoluto; rispetto ai precetti
cerimoniali, invece, ciò è vero in riferimento alla verità
prefigurata attraverso di essi.
Risposta al secondo argomento: il mistero della
redenzione del genere umano giunse a compimento nella
passione di Cristo; infatti il Signore disse allora:
«Tutto è compiuto» (Gv. 19, 30). Ecco perché da
allora dovevano cessare tutte le norme legali, essendo
ormai presente la verità il cui compimento esse
annunziavano. E di ciò si ebbe un segno nella passione di
Cristo, quando il velo del tempio si squarciò (Mt.
27, 51). Quindi prima della passione di Cristo, quando lei
gli predicava e faceva miracoli, erano in vigore insieme
la legge e il Vangelo, poiché il mistero di Cristo era già
iniziato, ma non ancora compiuto. E per questo il Signore,
prima della sua passione, comandò al lebbroso di osservare
le cerimonie legali.
Risposta al terzo argomento: le ragioni letterali
delle cerimonie prima menzionate [q. 102] si riferiscono
ad un culto divino che certamente era un culto basato
sulla fede nel Cristo che doveva venire. Perciò quando
colui che doveva venire era ormai già venuto, quel culto
cessa e con esso tutte le ragioni che lo sorreggono.
Risposta al quarto argomento: la fede di Abramo un
fu lodata per il fatto che egli credette alla promessa
divina di un seme futuro, nel quale sarebbero state
benedette tutte le genti. E perciò, fin che codesto seme
rimase futuro, era necessario professare la fede di Abramo
attraverso la circoncisione. Ma dopo che esso fu compiuto,
bisogna dichiararlo con un altro segno, cioè con il
battesimo, che in questo succede alla circoncisione,
secondo quello che dice l’Apostolo nella Lettera ai
Colossesi (2, 11 e ss.): «Voi siete stati anche
circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di
uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne,
ma della circoncisione del Signore nostro Gesù Cristo. Con
lui siete stati sepolti nel battesimo ...».
Il sabato poi, che era segno della prima creazione, è
mutato nel giorno del Signore, ossia nella domenica, nella
quale si ricorda alla nuova creazione, cominciata con la
risurrezione di Cristo. – E, in maniera simile, alle altre
feste della legge antica succedono nuove solennità, poiché
i benefici concessi a quel popolo significano i benefici a
noi concessi per mezzo di Cristo. Infatti alla festa di
Pasqua succede la festa della Passione e Resurrezione di
Cristo. Alla festa di Pentecoste, nella quale fu data la
legge antica, succede la festa di Pentecoste, nella quale
fu data la legge dello spirito di vita. Alla festa delle
Neomenie succede la festa dedicata alla Beata Vergine,
nella quale per la prima volta apparve la luce del sole,
cioè di Cristo, per l'abbondanza della grazia. Alla festa
delle trombe succedono le feste degli apostoli. A quella
dell'espiazione succedono le feste dei Martiri e dei
Confessori. Alla festa dell’Assemblea e della Colletta
succede la festa degli Angeli, oppure anche la festa di
Tutti i Santi. |